“UAINOT” (perché no?) è il Servizio di Formazione all’Autonomia (SFA) parte integrante del PROGETTO SOCIALE CASANOSTRA di Giussano e frutto della lunga collaborazione fra l’Associazione Il Mosaico e la Cooperativa Sociale SOLARIS.
Uno stabile confiscato alla criminalità organizzata rinasce, da “COSA NOSTRA” a “CASANOSTRA” intesa come luogo fisico, come comunità e territorio, generatore di una nuova cultura. Uno spazio per i progetti di vita di persone con disabilità, rivolto ai singoli ed alle famiglie di cui fanno parte o della rete familiare che li sostiene e se ne prende cura.
Uno spazio di aggregazione per coltivare esperienze di condivisione ed inclusione, una casa per la cultura, per promuovere i diritti di cittadinanza e le proposte di gioco e tempo libero. Una ricchezza restituita alla collettività attraverso uno sforzo importante degli attori coinvolti nella rete delle organizzazioni con l’intento di realizzare uno spazio sociale attivo sul territorio del comune di Giussano.
La co-progettazione è il cardine che unisce le diverse realtà: all’inizio del 2015 Cooperativa Solaris e Associazione Il Mosaico hanno costituito un gruppo di lavoro per generare e progettare un percorso di sensibilizzazione che ha proposto nel 2016 una formazione collettiva dedicata alle associazioni, agli enti, alla pubblica amministrazione e a tutti i cittadini interessati a condividere le loro riflessioni sull’inclusione sociale .
Tra i protagonisti di Casanostra, “UaiNot” intende saper cogliere ogni opportunità come occasione di crescita individuale e costruzione di valore sociale.
Obiettivo principale del servizio è favorire una relazione autentica tra la persona con disabilità e la società. La persona viene sostenuta nel partecipare attivamente alla determinazione del proprio progetto di vita, assieme alla propria famiglia, all’interno di una cornice relazionale e di comunicazione da “adulti”, non infantile o assistenziale.
E’ una palestra di vita per allenarsi a sviluppare abilità utili e maggiori autonomie spendibili per il proprio futuro, nell’ambito del contesto familiare, sociale e professionale, e a sostenere la consapevolezza, l’autodeterminazione, l’autostima di ogni persona.
Il lavoro non è solo culturale di sensibilizzazione e promozione, ma anche di coinvolgimento concreto e collaborazione con le realtà presenti sul territorio: le attività “escono fuori” e permettono “al fuori di entrare”, si propongono come percorsi a cui partecipano persone e cittadini. Le persone con disabilità non solo “si sentono parte del territorio” ma diventano “parte attiva” passando da persona che ha bisogno di ricevere qualcosa a persona che offre qualcosa al cittadino e al territorio.
Le richieste del territorio incontrano il servizio: la spesa a domicilio per un gruppo di signore, la collaborazione e la gestione del servizio catering per alcune associazioni in occasioni diverse (dalle feste di paese alle raccolte fondi), l’organizzazione di giornate di riflessione sulla legalità per scuole e cooperative, la collaborazione con Istituti scolastici per progetti di alternanza scuola lavoro (no tag: pulizia delle scritte che imbrattano i muri) sono alcune delle esperienze in corso.
Il confronto continuo con il territorio va alimentato: da qui nasce il bisogno di essere presenti nella quotidianità attraverso le attività, ma anche l’importanza di momenti di incontro e di riflessione a cui tutti gli attori partecipano (persone disabili, associazioni, cittadini, educatori, famiglie, profit,..…).
Dinamicità e Flessibilità sono elementi importanti e che non possono mancare, il servizio e gli operatori ne sono consapevoli e quotidianamente affrontano le difficoltà che l’organizzazione e la struttura richiedono per accogliere la sfida dell’inclusione sociale: il cambiamento culturale si consolida giorno dopo giorno con il coinvolgimento e la partecipazione di tutti.